Carrubo

Ceratonia siliqua. Caesalpiniaceae.

 

Il carrubo è una pianta originaria della Siria e dell'Asia Minore, coltivata nei paesi del bacino del Mediterraneo. In Italia è diffuso in Sicilia, ma si può trovare anche in Campania, in Calabria, nelle Puglie, in Sardegna, nell'Abruzzo e nel Molise. E' una pianta ornamentale e interessante, in quanto può crescere in terreni a bassa fertilità, sassosi; produce frutti con polpa zuccherina, molto nutriente.

Altezza 6-12mt., diametro della chioma 6-10mt.Pianta ad accrescimento lento, molto longeva, con fusto caratterizzato da una corteccia grigiastra e chioma tondeggiante; i rami sono obliqui o anche inclinati verso il terreno, contorti e nodosi. Le foglie sono persistenti, composte, paripennate, formate da 2-6 coppie di foglioline ovali, coriacee, verde scuro sulla pagina superiore e più chiare inferiormente. I fiori, giallastri, sono riuniti in racemi laterali, che si formano sui rami di più di 2 anni, in corrispondenza di piccole protuberanze, dette coni gemmari. Il carrubo è una pianta dioica; infatti vi sono piante con solo fiori maschili e piante con solo fiori femminili. In certi casi si hanno anche piante con fiori ermafroditi. Il frutto è un legume di tipo particolare, indeiscente, detto lomento, lungo 10-15cm. e largo 2-5cm., polposo, ricco di zuccheri. I semi sono detti carati; in passato erano utilizzati come unità di peso per le pietre e metalli preziosi, in quanto hanno, di solito, peso costante. I frutti giungono a maturazione dopo un anno dalla fioritura e si raccolgono d'estate, in agosto-settembre. Tra le varietà coltivate si ricordano:"Latinissima", "Giubiliana" o "Cipriota"; "Femminetta"; "Amela".

Tecnica colturale. Il carrubo cresce bene nelle zone a clima temperato-caldo, nei terreni sciolti, ben drenati; sopporta la siccità, i terreni sassosi e quelli a elevato contenuto di calcare. Si concima con letame e con altri materiali organici, mescolati con perfosfato minerale. Per avere la produzione di frutti è necessario coltivare piante a fiori femminili insieme con un esemplare a fiori maschili. Nel caso di esemplari isolati, per ottenere l'impollinazione si può innestare sulla pianta femminile un ramo proveniente da una pianta a fiori maschili. Nelle coltivazioni specializzate le piante si mettono a dimora in filari distanti 40mt. e a 20-25mt. ,una dall'altra sul filare. 

Moltiplicazione. Il carrubo si moltiplica per seme, effettuando successivamente sulle giovani piante l'innnesto con le marze della varietà desiderata. Si semina direttamente a dimora o in vasi, in autunno o all'inizio della primavera. Il trapianto si effettua con il pane e terra, in quanto il carrubo non sopporta i trapianti a radice nuda. L'innesto si effettua sulle piante a dimara, a gemma vegetante, in maggio-giugno, o a spacco.

Potatura. Questa pianta si alleva in forma naturale o a vaso, con 3-5 branche principali. La potatura di produzione consiste nell'asportare i rami secchi o danneggiati e nel diradare quelli troppo fitti. Se si tagliano rami  molto grossi, è consigliabile disinfettare le ferite con un anticrittogamico e coprirle con mastice.

Raccolta. Si effettua in agosto- settembre, quando i legumi cominciano a cadere spontaneamente dalla pianta. I frutti si essiccano al sole; nelle coltivazioni industriali vengono destinati alla produzione dell'alcool; sono, comunque, molto adatti per il consumo diretto. Le piante producono frutti dopo circa 10 anni.

Parassiti animali. Cocciniglie: sono i parassiti che più frequentemente danneggiano queste piante.

Parassiti vegetali. Oidio: interessa le foglie, che presentano macchie dapprima biancastre e poi brune; i fiori attaccati abortiscono, mentre i frutti si arrestano nello sviluppo.

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